Nutrienti, energizzanti, salutari. Frutta e verdura conquistano il podio degli alimenti maggiormente consumati in Italia. Ad affermarlo sono i dati emersi da un’indagine Coldiretti, relativa all’anno 2018, sulle scelte alimentari degli Italiani: ben 9 miliardi di chili di frutta e verdura nel carrello, un aumento del 3% rispetto all’anno precedente.
C’è stata una svolta salutistica nelle abitudini alimentari nazionali? Probabilmente si, ma quando si parla del legame tra alimentazione e salute è bene ricordare che il cibo che arriva sulle nostre tavole è l’atto conclusivo di un processo che comincia molto tempo prima e che la salubrità di frutta e verdura si lega al primo, fondamentale anello della catena produttiva: le buone pratiche di coltivazione.
Il suolo è un capitale di risorse insostituibili, oltre che la culla dei prodotti agroalimentari che arrivano sulle nostre tavole. E dunque accanto a territorialità e stagionalità guardiamo anche alla sostenibilità delle colture, impariamo a incentivare pratiche di coltivazione che prevedano l’impiego di concimi organici, capaci di consegnare alle tavole un cibo “sostenibile”, sano e secondo natura.
I benefici?
Oltre alla capacità di difendere l’ecosistema, tutelando la biodiversità e con essa le potenzialità del comparto agricolo, economico e culturale del nostro Paese, l’impiego di concimi organici influisce positivamente anche sulla composizione chimica dei prodotti agroalimentari incrementandone il tenore in nutrienti fondamentali, indispensabili per supportare l’organismo nello svolgimento delle regolari attività quotidiane.
I concimi organici forniscono alle colture sali minerali, micro e macro-elementi essenziali e permettono al suoli di rigenerare costantemente il proprio potenziale qualitativo e produttivo divenendo dimora ospitale e redditizia per gli alimenti che arrivano sulle nostre tavole, come portatori sani di genuinità, gusto e tradizioni autentiche.
Coltivare sostenibile per mangiare sostenibile si può, si deve!